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domenica 27 maggio 2012
Un uomo un perchè.
di: Marco
Edimburgo 2000
Che dire, ci sono tante persone che vale la pena aver incontrato, e nella vita le circostanze per cui queste persone si incontrano sono, a volte, misteriose.
Lui si chiama Matt, ha 26 anni, anche se ne dimostra il doppio, da buon scozzese. Figlio di ricchi mercanti di cashmere d'oltremanica, la madre, ricca e intelligente donna d'affari si è comprata casa il più lontano possibile dal figlio, il quale aveva intrapreso senza troppi successi la carriera culinaria: l'unico motivo per cui continua a farlo, è la convinzione di inseguire un sogno...e i sogni aiutano a vivere meglio.
Dieci buoni motivi per aver incontrato Matt:
1) Amava talmente tanto la vita che tentò il suicidio più volte, affermando che nessuno lo capiva.
2) Era stato sorpreso in flagrante dal suo compagno di stanza, Mark (aspirante investigatore privato), mentre molestava un vecchio pupazzo di peluche a forma di pecora. Lui si difese dicendo che il peluche gli aveva bevuto l'ultima lattina di Stella.
3) L'unico uomo io conosca, ad aver speso nel bar in cui lavorava più di quanto guadagnasse...riuscendo così a essere sempre in debito col suo datore di lavoro.
4) Soffriva di ripetuti e molesti attacchi di panico da quando aveva scoperto che la Peroni, produttrice di birra, non ne avrebbe mai prodotta abbastanza per soddisfare il suo fabbisogno a vita.
5) Una notte nel bel mezzo del rigido inverno scozzese con temperature in doppia cifra sotto lo zero, si spogliò in pieno centro per soddisfare la curiosità di turisti giapponesi che lo fotografarono quasi nudo. Qualcuno gli rubò i vestiti e chiamò la polizia. Fu arrestato e rilasciato la notte stessa.
6) Venne ricoverato in ospedale poichè, essendo sotto medicazione per antidepressivi, sbagliò a leggere le controindicazioni del farmaco...lui aveva capito che era severamente vietato NON bere sotto medicazione.
7) Perchè una sera, al lavoro, colpì accidentalmente il lavapiatti con una padella di ghisa mandandolo all'ospedale con dieci punti di sutura. La sua giustificazione fu che il lavapiatti gli aveva appena confessato di essere astemio.
8) Matt: l' unico uomo a condividere l' esistenza con una moneta da dieci cent, ubicati nel suo stomaco. Era uno scherzo, ma lui non se ne accorse e trangugiò la birra e il suo contenuto prima che qualcuno potesse intervenire.
9) Perchè fu picchiato dal suo datore di lavoro, quando gli confessò che aveva dormito con la figlia. Non era vero, ma non fece in tempo a dire che uno scherzo.
10) Perchè una sera mi svegliò nel cuore della notte urlando che lo stavano percuotendo...in realtà non riusciva ad aprire la cerniera del suo sacco a pelo...
Sono eternamente grato di averlo conosciuto perchè, anche grazie a lui, ho capito che il mondo è bello perchè è vario.
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lunedì 20 febbraio 2012
Un posto al sole
Praga 2002
Salvatore era un gran cazzaro, un buon oratore e donava solo per pietà.
Il suo aspetto andava oltre la gracilità del corpo: pareva come consumato da chissà quale diavolo.
L'arzillo palermitano aveva il potere di far arrivare a lavoro i colleghi con una buona mezz'ora d'anticipo, spaventati dalla più violenta arma batteriologica inventata dal genere umano: i suoi piedi.
Cameriere dall'eta di 16 anni aveva passato gli ultimi 20 a cercar fortuna in lungo e largo per l'Italia.
L'unica scena cui aveva partecipato con il ruolo di comparsa nella soap opera "Un posto al sole" era stata tagliata, ma fu accorto nel precisare che lo avevano ugualmente pagato.
Non lo vidi mai toccare una birra, in compenso fumava più di un pacchetto di sigarette al giorno.
Non aveva particolari interessi, non gli piacevano né i monumenti del posto né gli scorci storici; odiava la lingua del luogo, non era interessato a partecipare a eventi o al fare conoscenze.
Nonostante avesse uno stipendio da fame, Salvatore vestiva un abbigliamento ricercato che non mancava di esibire ai soci proprietari del locale nello spudorato tentativo di ottenere le loro attenzioni.
Continuava a ripetere che voleva diventare ricco.
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giovedì 26 gennaio 2012
Nato sotto una buona stella.
Glasgow 1999/2000
La notte del 31 dicembre è quel magico momento in cui un brindisi può rinnovare amicizie, sogni e speranze.
L’identità del veglione di capodanno è composta da molti fattori: avere i prezzi triplicati rispetto al normale; perdersi nelle montagne per cercare il ristorante ambito e semisconosciuto suggerito a tradimento da persone malfidate; offrire pietanze "esotiche" inventate il giorno prima davanti a un whiskey.
Preparammo tutto per il massacro.
Eravamo: 10 camerieri sottopagati, 2 cuochi cinesi, 2 baristi filippini, 1 deejay (noto omosessuale belga del luogo).
Il ristorante si chiamava “Bella Italia”.
20.00 - Entrano i primi 2 clienti completamente ubriachi.
20.05 - Entrano in massa come api assassine tutti gli altri tavoli prenotati.
20.20 - Il primo ordine in cucina scatena una colluttazione tra i cuochi.
20.40 - Gli antipasti al tavolo 3 non sono quelli ordinati.
21.15 - Il bagno diventa inagibile e viene chiuso.
21.25 - Entra un signore che cerca il bagno, vomita e si accascia.
21.26 - Entra un cane che fa pipì sull’uomo.
21.27 - I due escono insieme.
21.45 - Ignobili urla provenienti dalla cucina ammutoliscono la sala.
22.15 - Il deejay esce con un cliente per non tornare mai più.
22.30 - La ragazza del tavolo 5 fa sesso orale al compagno nella tromba delle scale.
22.45 - L’arrosto brucia, si passa al dolce.
23.00 - L’uomo col cane tenta di rientrare e viene cacciato.
23.20 - Uno dei baristi cede e sviene.
23.45 - Il cameriere spagnolo si licenzia e siede con gli amici al tavolo 7.
00.00 - Brindisi dei sopravvissuti.
00.20 - Le fiamme provenienti dalla cucina vengono domate dai pompieri.
00.30 - Il locale è chiuso. Buon anno.
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